Cerchi un Impermeabilizzante? La nostra super Guida per scegliere il migliore

Impermeabilizzante

Tutti i vantaggi e le applicazioni dei sistemi di impermeabilizzazione per terrazzi, balconi e coperture in questa sintetica guida

Generalmente le infiltrazioni sono dovute a problemi nello strato impermeabilizzante di copertura. Per questo occorre scegliere l’impermeabilizzazione migliore, sia nel caso in cui si agisca su strutture esistenti sia nel caso di nuove costruzioni.

Come scegliere il miglior impermeabilizzante!

L’impermeabilizzante serve a impedire il passaggio dell’acqua negli strati sottostanti e generalmente va posizionato dopo l’isolante termico. Sapevi che questo si trova dopo il massetto pendente e l’eventuale barriera antivapore e prima del rivestimento superiore?

Le sollecitazioni dinamiche e fisiche cui sono sottoposte le strutture da impermeabilizzare (coperture, terrazzi, balconi) implicano che lo strato impermeabilizzante possegga elevate caratteristiche prestazionali. Dovrà, infatti, garantire l’impermeabilità, ma anche aumentare la durabilità della struttura assecondandola nelle sue deformazioni.

Quando si agisce su edifici esistenti, prima di procedere alla scelta dell’impermeabilizzante è necessario verificare lo stato di conservazione dei supporti sui quali si andrà a intervenire. Bisognerà valutare le resistenze meccaniche di pavimentazione e massetto, nonché l’esistenza di eventuali avvallamenti o delle corrette pendenze.

In base ai risultati delle verifiche, si potrà poi scegliere la tipologia di intervento più adatta ai nostri fini. Impermeabilizzazione in sovrapposizione alla pavimentazione esistente? Impermeabilizzazione previa rimozione della pavimentazione esistente? O demolizione di pavimentazione e massetto con ripristino totale?

Impermeabilizzante

Inoltre, nelle impermeabilizzazioni, più che in ogni altro settore, è importante non trascurare la posa.

Sarà bene che sia meticolosa e che garantisca la continuità anche in punti quali gli attacchi della ringhiera, gli scarichi, le canalette, i raccordi tra verticale e orizzontale, i giunti e gli altri punti critici.

Quando si agisce su edifici esistenti la scelta dell’impermeabilizzante dipende dalle caratteristiche originarie del manufatto o dello strato su cui si va ad agire. Molto può dipendere dal tipo di incollaggio. Vi sono membrane che possono essere totalmente incollate sullo strato sottostante. In questo caso bisognerà agire su massetti stagionati, ovvero immuni da ritiro. In questo caso, infatti, potrebbero provocare delle lesioni all’impermeabilizzante. Se invece si utilizza l’incollaggio a fiamma bisogna verificare che il materiale sottostante non venga rovinato dal getto di calore.

Metodi di impermeabilizzazione per coperture

Ecco una panoramica sulle diverse tipologie di impermeabilizzazioni per coperture.

Membrane prefabbricate bituminose

Le membrane più utilizzate per l’impermeabilizzazione di terrazzi e coperture sono quelle bituminose ovvero quelle che derivano dalla distillazione del petrolio. Generalmente sono prefabbricate e si trovano in commercio in rotoli. Spesso sono provviste di armatura (in velo vetro, rete in vetro tessuto, poliestere non tessuto) e necessitano della protezione superficiale della pavimentazione o della ghiaia.

Le membrane bituminose hanno in genere una buona resistenza meccanica e un elevato allungamento a rottura. Altra importante caratteristica è l’elevato spessore. Non è inferiore a 4mm per le membrane applicabili in monostrato e ciò permette la calpestabilità dello strato.

La posa in opera è abbastanza semplice, trattandosi di fogli prefabbricati.

Non sono necessari accessori e fissaggi costosi. La possibilità di incollaggio in totale aderenza, attraverso l’uso di fiamme libere (o mediante uno strato adesivo), limita il passaggio dell’acqua in caso di perdite.

Tali membrane sono durevoli nel tempo e di facile manutenzione. Grazie al “sovrapponimento solidale” è possibile rinnovare un vecchio manto, incollandovi sopra in totale aderenza una nuova membrana. In questo modo si prolunga la durata della nuova stratigrafia che risulterà ancora più performante della precedente perché più spessa.

Tuttavia, il riscaldamento del materiale durante l’operazione di posa in opera può provocare l’emissione di gas e vapori di condensazione che possono risultare pericolosi in caso di inalazione. Inoltre le membrane sono costituite da materiali inerti non biodegradabili.

Membrane prefabbricate polimeriche

Una membrana sintetica polimerica è un manto impermeabile, generalmente prefabbricato. In esso non è presente bitume o lo è in una percentuale minore al 50%. Sono meno diffuse rispetto a quelle bituminose e sono commercializzate in teli arrotolati. Si dividono in base alla loro composizione, ovvero in base al polimero principale di cui sono costituite. Tra i polimeri principali c’è il PVC o  polietilene. Possono essere armate o non, con conseguenti differenze nella calpestabilità.

Generalmente hanno buona resistenza meccanica e un’ottima elasticità che permette alla membrana di assorbire forti escursioni termiche e di sopportare piccoli movimenti e assestamenti.

La posa è facile, ma bisogna fare molta attenzione all’incompatibilità chimica da contatto con alcuni materiali come bitume, asfalti e catrame, solventi, oli o prodotti con idrocarburi, solventi.

Nella fase della posa in opera non può essere adoperata con tutti gli strati esistenti in quanto è incompatibile con alcuni materiali come il bitume o i solventi. È poco resistente ai raggi UV. Essendo un telo prefabbricato può risultare problematica la posa in punti critici delle coperture.

È indicata per l’impermeabilizzazione di coperture (calpestabili e non ) piane e inclinate, per nuove costruzioni o ristrutturazioni. Può essere adoperata anche per tetti verdi, per fondazioni e muri contro terra. Generalmente necessita di uno strato protettivo o di un rivestimento.

Membrane autoadesive

Le guaine adesive, bituminose e non, si incollano al piano di posa per semplice pressione a temperatura ambiente. Non vi è alcuna necessità di fiamma. Di conseguenza è un sistema a freddo in cui la posa avviene con modalità e precauzioni simili a quelle delle membrane con incollaggio a caldo. Per assicurare la tenuta nelle giunzioni laterali e di testa vengono utilizzati appositi apparecchi ad aria calda senza fiamma e attrezzi specifici dedicati al sistema.

Tutte le superfici da impermeabilizzare dovranno essere regolari, senza particolari protuberanze o concavità.

Bisognerà, quindi, adottare particolari accorgimenti nei punti critici e in corrispondenza di tubature passanti. Lungo le murature in verticale è necessario un fissaggio meccanico della membrana per mezzo di un listello chiodato, per evitare lo scivolamento della membrana.

Essa è indicata per l’impermeabilizzazione di terrazzi e coperture calpestabili e non, per nuove costruzioni o ristrutturazioni. Particolarmente indicata dove l’uso di fiamme libere non è permesso, a causa delle caratteristiche strutturali dell’immobile, dell’attività interna o della vicinanza di prodotti altamente infiammabili.

Membrane autoprotette e ardesiate

Le membrane auto protette sono quelle in cui è possibile che lo strato impermeabile venga lasciato “a vista”, esposto agli agenti atmosferici. Per resistere alle intemperie e ai raggi UV sono composte da un manto superficiale capace di proteggere la membrana. Lo strato di protezione può essere ardesiato o con lamiere di rame o alluminio. Quelle rivestite in rame o di alluminio sono più costose, ma non sono soggette a usura come quelle ardesiate.

Non sempre sono calpestabili e possono risentire dell’usura del tempo.

Sono indicate per l’impermeabilizzazione di coperture non calpestabili, per nuove costruzioni o ristrutturazioni. Tale impermeabilizzazione è adatta soprattutto a strutture in legno, coperture deck, recupero di coperture storico-artistiche e dove non si voglia mettere un ulteriore rivestimento.

Impermeabilizzante

Teli protettivi e traspiranti per sottotetti 

I teli traspiranti sono impermeabilizzanti che creano una barriera protettiva contro il passaggio dell’acqua. Grazie alla loro permeabilità, permettono la naturale circolazione dell’aria, così da mantenere asciutta la struttura.

Generalmente il telo è in tessuto non tessuto di poliestere con strato impermeabile altamente traspirante per posa su superfici rigide. Il fissaggio può avvenire con chiodi a testa piana larga o graffette per spara punti. Può essere posato su un supporto in legno o direttamente sull’isolamento termico stabile anche in tetti a bassa pendenza.

Non è adatto a tutte le superfici e generalmente non è calpestabile. è particolarmente indicato per l’impermeabilizzazione di sottotetti, strutture a falda inclinata, tetti ventilati o tetti in legno. 

Impermeabilizzazioni liquide

A differenza delle membrane prefabbricate, le impermeabilizzazioni liquide permettono una maggiore versatilità. L’applicazione, infatti. è più comoda ed è possibile agire su tutta la superficie, senza la possibilità di lasciare punti scoperti. Sono altamente resistenti ai ristagni d’acqua, ai raggi UV, alle intemperie e ai cicli di gelo e disgelo.

Si potrà impermeabilizzare i balconi e le terrazze, anche se già piastrellati, senza la rimozione della vecchia pavimentazione, realizzando un pacchetto impermeabilizzante-adesivo-piastrella generalmente non superiore a 15 mm. Tale guaina può essere applicata con rullo o pennello e si caratterizza per la totale assenza di giunture, saldature e sormontazioni.

Nella fase della posa in opera si devono considerare quali substrati siano idonei (pietre naturali, ceramiche, vetro, vetrocemento, policarbonato).

Per l’impermeabilizzazione e la protezione di balconi, terrazze, lucernari e coperture in generale. Particolarmente indicata per interventi di ristrutturazione in cui non si voglia rimuovere la pavimentazione esistente. Ciò comporta innegabili vantaggi sui tempi di esecuzione e di smaltimento in discarica del materiale di risulta. è utilizzata anche per l’impermeabilizzazione di interni, in particolare per bagni e docce.

Prodotti impermeabilizzanti a base cementizia

Sono una particolare tipologia di impermeabilizzanti protettivi formulati sotto forma di malta con composti elastomerici che permettono al preparato di deformarsi insieme al manufatto senza distaccarsi. Tali impermeabilizzanti cementizi vengono utilizzati per le superfici in calcestruzzo, per la rasatura elastica impermeabile di intonaci micro fessurati, per superfici in calcestruzzo soggette a deformazione sotto carico e per impermeabilizzare interni ed esterni prima della posa in opera di piastrelle in ceramica o simili.

Sistema a umido che necessita dei dovuti tempi di maturazione. Particolarmente indicato per impermeabilizzare balconi e terrazze, cornici, grondaie in cemento, fioriere e pozzetti, ma anche fondi e manufatti esposti al contatto con l’acqua e le strutture destinate al contenimento di acque potabili.

Sistemi impermeabilizzanti accoppiati a termoisolanti

Esistono dei sistemi impermeabilizzanti che fungono anche da isolamento termico grazie all’ottima tenuta all’aria e all’acqua. Di solito sono pannelli isolanti piani e preincisi, accoppiati a membrane bitume polimero elastoplastomeriche.

Tali sistemi sono ideali per l’isolamento dei tetti, dei sottotetti, delle pareti verticali e dei pavimenti non calpestabili.

Impermeabilizzante

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