Descrizione
Clicca su maggiori info e scegli tra una collezione di oltre 560 tipologie di vini e casate Valpolicella.
La selezione include tra l’altro:
- Amarone della Valpolicella Classico DOCG – Masi Costanera, Cl 75
- Valpolicella Ripasso DOC Classico Superiore Tommasi 2014
- Amarone della Valpolicella DOCG – Sartori, Cl 75
- Valpolicella Ripasso DOC Classico Superiore Solane Santi 2015
- Valpolicella Ripasso DOC Classico Superiore Tommasi 2014
- Valpolicella Ripasso Superiore DOC Monti Garbi Tenuta Sant’Antonio 2017 0,75 L
- Valpolicella Ripasso Classico Superiore DOC Speri 2017 0,75 L
- etc….
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Dove viene prodotto il Vino Valpolicella?
La Valpolicella (Valpolexèla in dialetto veronese) è la zona collinare che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi, nella Regione Veneto. Comprende il territorio di sette comuni, tutti appartenenti alla provincia di Verona.
La valle, che si estende per 240 km²[2], confina a sud con il fiume Adige, è delimitata ad est dalle colline di Parona e di Quinzano e dalla Valpantena, mentre a nord si protrae fino ai monti Lessini.
A ovest è invece separata dalla valle dell’Adige dal monte Pastello. Rinomata fin dai tempi di Roma antica per la viticoltura, e in particolare per il vino Amarone, è altresì importante per l’estrazione del marmo rosso di Verona.
Dal punto di vista architettonico, il paesaggio della Valpolicella è adornato di ville venete di grande pregio ed è abbellito da capitelli, chiesette, pievi, contrade e corti, che arricchiscono il territorio con testimonianze di anni di storia.
Caratteristiche del Vino Valpolicella
«… Non lo splendore del paesaggio, non gli eventi della storia, non i monumenti dell’arte, non i canti dei poeti, ha servito a render nota la Valpolicella quanto il suo prodotto tipico: il vino» (Giuseppe Silvestri, giornalista e storico)
Grappoli d’uva crescono nei vitigni della Valpolicella Valpolicella è sinonimo di viticultura; vi si produce infatti il “Valpolicella”, pregiato vino italiano DOC. Esso si ottiene dalle uve di tre vitigni diversi presenti nel territorio: la Corvina, la Molinara e la Rondinella.
Si ha notizia della dedizione del territorio verso la viticultura già in epoca romana, ma è nel Medioevo che si ebbe una forte crescita dell’attività. Si pensa che già nel XIV secolo il 30-40% del territorio agricolo fosse dedicato esclusivamente alla coltivazione dell’uva. Oltre al “Valpolicella” possiamo trovare il “Valpolicella classico”, che viene realizzato esclusivamente da vitigni situati nella zona della Valpolicella storica (nella zona, appunto, “classica”) e il “Valpolicella Ripasso”, caratterizzato da una macerazione con vinacce fermentate di uve appassite.
Dal ripasso si realizza un’ulteriore tipologia di vino: il Valpolicella Superiore, che grazie ad un affinamento lungo almeno un anno, arriva a possedere un’alcolicità più elevata, un’acidità più bassa ed una maggior rotondità.
Il Valpolicella è adatto ad abbinarsi con svariati salumi e prodotti di norcineria locali (quali lardo, soppressa, pancetta), con primi piatti di pasta, riso e soprattutto con minestre e zuppe di verdure. Per quanto attiene i secondi piatti, si accompagna sia con quelli della cucina tradizionale (come il fegato alla veneziana) che con le carni bianche. Ottimo con i formaggi di media stagionatura.
L’Ottocento è il secolo in cui nacquero e si svilupparono le scienze agronomiche e viticole. È questo il periodo nel quale vennero fondate le prime cantine sociali. Nel 1888 si sentì parlare per la prima volta di Recioto (chiamato allora Rechiotto), vino prodotto con le medesime uve e nelle medesime zone dei vini del “Valpolicella”, ma dopo averle sottoposte ad un leggero appassimento. Questo vino dal sapore dolce e vellutato, considerato da dessert, si sposa in particolare con un cioccolato intenso.
È proprio partendo dal Recioto che si ebbe la nascita di uno dei vini rossi veneti più conosciuti, che ha reso la Valpolicella celebre in tutto il mondo: l’Amarone. Il nome deriva dalla parola “amaro”, adottata per distinguerlo dalla dolcezza del Recioto da cui origina.
Esso nacque nel 1936 nella Cantina Sociale Valpolicella, ma per avere una sua prima commercializzazione ufficiale si dovette aspettare il 1953, anno nel quale avvenne il primo imbottigliamento da parte della cantina di Negrar.
L’Amarone risulta essere in sintonia con i cibi dell’autunno e dell’inverno, come ad esempio: brasati, stracotti, spezzatini e arrosti soprattutto di selvaggina ovvero con piatti “importanti”. Si adatta bene anche con i salumi (come la soppressa veronese) ed ai piatti tipici della tradizione valpolicellese, quali “pasta e fasoi” e lo stesso “risotto all’Amarone”.
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