Cos’è il Bonus Ristrutturazione?
Il bonus ristrutturazione edilizia 2023 è una detrazione fiscale del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2024. La proroga, come forse sai, è stata prevista nella Legge di Bilancio 2022.
La detrazione fiscale del 50% è riconosciuta ai contribuenti che effettuano, sia in un condominio oppure in edifici singoli,
• lavori di ristrutturazione edilizia;
• manutenzione ordinaria e straordinaria;
• restauro e risanamento conservativo.
Sapevi che le spese dovranno essere pagate tramite bonifico bancario o postale?

Quali sono le principali novità rispetto al passato?
Si può accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito per i Bonus Edilizi se, entro il 16 febbraio 2023:
– il richiedente ha stipulato un accordo per la fornitura dei beni e servizi oggetto dei lavori. In particolare, basta un pagamento eseguito entro il 16 febbraio oppure un’autocertificazione del richiedente e fornitore;
– l’impresa che ha seguito i lavori di ristrutturazione sull’immobile da acquistare ha già richiesto il titolo abitativo.
A seguito dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per evitare frodi fiscali, sono stati presi anche altri provvedimenti per i Bonus Edilizi (cioè Ecobonus, Sismabonus, Bonus Ristrutturazione, Bonus Barriere Architettoniche e Bonus Facciate, quest’ultimo valido solo fino al 2022) che sono, principalmente, tre. Li riportiamo qui di seguito:
si potrà cedere il credito d’imposta a fornitori o altri soggetti fino a 5 volte. Chi acquista il credito per la prima volta, poi, potrà cederlo solo a banche e intermediari finanziari, soggetti appartenenti a un gruppo bancario e a imprese di assicurazione.
Inoltre, dal primo maggio 2022, viene data la possibilità alle banche di cedere il credito d’imposta ai propri clienti (correntisti) privati professionali, cioè banche, assicurazioni e imprese di grandi dimensioni;
per chiunque voglia utilizzare lo sconto in fattura o la cessione del credito è obbligatorio trasmettere all’Agenzia delle Entrate:
- il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attestante il diritto a richiedere la detrazione d’imposta;
- la congruità delle spese sostenute rispetto agli interventi fatti;
chi ha effettuato la comunicazione di sconto in fattura o cessione del credito entro il 31 ottobre 2022, ma non li ha ancora utilizzati, potrà utilizzarli nei 10 anni successivi con rate di pari importo. Per fare ciò, è necessario che vi sia stata fatta comunicazione di sconto in fattura o cessione del credito all’Agenzia delle Entrate.
Come funziona il 50 per cento sulle ristrutturazioni?
Il bonus ristrutturazione edilizia 2023 prevede una detrazione fiscale del 50% fino a un importo massimo delle spese sostenute di 96.000 € per ogni unità immobiliare.
La detrazione fiscale dovrà essere suddivisa in 10 quote di pari importo da utilizzare annualmente.
Ad esempio, se si avrà diritto ad una detrazione fiscale totale di 10.000 €, si potrà accedere a una detrazione di 1.000€ per 10 anni.
Comunicazione Enea
Per tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia nel 2023 che comportano un risparmio energetico, per poter usufruire della detrazione fiscale, è necessario comunicare le spese sostenute all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Chi può ridere il Bonus Ristrutturazione?
Il bonus ristrutturazione edilizia 2023 può essere richiesto da tutti i contribuenti che sono soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, sia residenti sia non residenti in Italia.
Può essere richiesto dai seguenti soggetti che sostengono le spese effettuate:
• proprietari o nudi proprietari;
• titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
• locatari o comodatari;
• soci di cooperative divise e indivise;
• imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
• soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari) alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Se vi è un contratto preliminare, si può usufruire del bonus ristrutturazione edilizia solo se:
• è immesso nel possesso dell’immobile;
• esegue i lavori di ristrutturazione a proprio carico;
• è stato regolarmente registrato il compromesso.
Il bonus ristrutturazione edilizia 2023 può essere richiesto anche dai soggetti che hanno eseguito i lavori in proprio sull’immobile, ma soltanto per le spese sostenute per l’acquisto del materiale per l’utilizzo.



Pagamento con bonifico
Il pagamento delle fatture relative ai lavori del bonus ristrutturazione edilizia 2023 può essere effettuato con bonifico bancario o bonifico postale parlante, dove è necessario indicare:
• la causale del versamento: Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;
• il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
• il codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento.
Nel bonus ristrutturazione 2023 rientrano anche i lavori pagati tramite un finanziamento.
In tal caso, la società finanziaria dovrà pagare tramite bonifico, indicando il codice fiscale del soggetto per il quale si effettua il pagamento.
Per i piccoli condomìni che non hanno un amministratore, invece, il pagamento sarà sempre da effettuare tramite bonifico, ma al posto del codice fiscale del condominio, bisognerà inserire il codice fiscale del condomino che ha diritto alla detrazione.
Come richiedere il Bonus Ristrutturazione?
La richiesta del bonus ristrutturazione edilizia 2023 dovrà avvenire tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi (ad esempio, nel Modello 730), escludendo il caso in cui ci si avvale della duplice opzione per la cessione del credito e dello sconto in fattura.
Per le spese sostenute che dovranno essere indicate in dichiarazione dei redditi, è necessario conservare i seguenti documenti:
• eventuali abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (se di concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori);
• eventuale dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, con la data di inizio dei lavori e tipologia di intervento di ristrutturazione edilizia rientrante nel bonus;
• domanda di accatastamento per immobili non censiti;
• ricevuta di pagamento dell’IMU, se dovuta;
• delibera di approvazione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi delle parti comuni negli edifici residenziali;
• dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori, solo in caso di lavori effettuati dal proprietario dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
• eventuale comunicazione preventiva da inviare all’ASL con data di inizio dei lavori, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
• fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute;
• ricevute dei bonifici di pagamento.
Ultime indicazioni
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