Bonus Ristrutturazione 2023: Come Funziona? Ecco Tutto ciò che Devi Sapere!

Bonus Ristrutturazione 2023

Come funziona il bonus ristrutturazione 2023? Tutte le novità in questa guida dedicata a lavori ammessi, spese agevolabili, adempimenti e beneficiari della detrazione al 50 per cento.

Il bonus ristrutturazione 2023 permette l’accesso a una detrazione fiscale del 50 per cento della spesa, fino a un massimo di 96.000 euro, a chi realizza lavori in casa.

La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus del 50 per cento per i lavori di ristrutturazione edilizia per il 2022, il 2023 e il 2024.

Come per lo scorso anno, nel caso di fruizione indiretta dell’agevolazione, basterà produrre il visto di conformità e l’attestazione di congruità delle spese da parte di professionisti abilitati.

Bonus ristrutturazione 2023: cos’è e come funziona!

Il bonus ristrutturazione 2023 spetterà per le spese sostenute nell’anno in corso. A prevedere la proroga dell’agevolazione è stata, infatti, la Legge di Bilancio 2022 ma, al netto di future modifiche con la prossima Manovra, la detrazione spetterà anche per l’anno 2024.

Fino al 31 dicembre del prossimo anno i contribuenti potranno portare in detrazione fiscale le spese sostenute per i lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria (per i condomini). Il tetto massimo previsto è di 96.000 euro di spesa: i soggetti che effettuano ristrutturazioni edilizie possono avere un rimborso IRPEF della metà delle spese sostenute, entro il limite precedentemente indicato.

Bonus Ristrutturazione 2023

Bonus ristrutturazione 2023: lavori ammessi in detrazione e novità!

La detrazione del 50 per cento spetta per i seguenti lavori:

  • manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001);
  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001).

Non tutti sanno, inoltre, che il bonus ristrutturazione spetta anche per i lavori in economia, ovvero gli interventi eseguiti in proprio. In tal caso, si ha diritto alla detrazione del 50 per cento le spese per l’acquisto dei materiali.

Tra i lavori di manutenzione ordinaria rientrano, a titolo di esempio, questi interventi:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • recinzione dell’area privata;
  • costruzione di scale interne.

Tra gli interventi rientrano anche quelli per l’adeguamento delle altezze dei solai e l’apertura di nuove finestre, così come la realizzazione dei bagni nel caso di ampliamento rispetto al volume precedente all’intervento.

Bonus ristrutturazione 2023 con cessione del credito e sconto in fattura

Anche per il 2023 si potrà beneficiare del bonus ristrutturazioni attraverso le opzioni di fruizione indiretta dell’agevolazione previste dall’articolo 121 del Decreto Rilancio.

Oltre alla detrazione i contribuenti possono scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura. Nel caso in cui vengano scelte tali opzioni, tuttavia, rimane l’obbligo di:

  • visto di conformità;
  • attestazione di congruità dei prezzi.

La comunicazione all’Agenzia delle Entrate potrà essere effettuata esclusivamente dal professionista che ha apposto il visto di conformità, ossia da colui che ha effettuato il controllo documentale relativo ai requisiti per l’accesso all’agevolazione edilizia.

La scadenza di riferimento è quella del 16 marzo dell’anno successivo a quello del sostenimento delle spese:

  • per le spese sostenute nel 2022 il termine ultimo di invio della comunicazione è fissato al 16 marzo 2023;
  • per le spese sostenute nel 2023 sarà il 16 marzo 2024.

Dovrà essere utilizzato l’apposito modello, da compilare secondo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Un tecnico abilitato dovrà inoltre provvedere all’attestazione di congruità delle spese, verificando il rispetto dei massimali relativi alla tipologia di intervento.

Dovrà essere preso come riferimento il cosiddetto Decreto Prezzi, firmato dall’allora MITE, Ministero della Transizione ecologica, lo scorso 14 febbraio 2022.

Per gli interventi che non sono dettagliati nel decreto si deve fare riferimento ai prezzi indicati da regioni e province autonome, ai listini ufficiali o locali delle Camere di Commercio o ai valori di mercato previsti in base al luogo in cui si effettua l’intervento.

Bonus Ristrutturazione 2023

Bonus Ristrutturazione 2023

Bonus ristrutturazione 2023: a chi spetta e chi può richiedere la detrazione?

In linea generale possono avere accesso al bonus ristrutturazione 2023 tutti i contribuenti che rispettano i requisiti previsti, ovvero tutti i soggetti chiamati al pagamento delle imposte sui redditi.

Contrariamente a quanto si possa pensare, l’accesso all’agevolazione non è limitato al proprietario di un immobile.

Possono beneficiare del bonus edilizio i seguenti soggetti:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Bonus ristrutturazione 2023: come pagare?

Per assicurare il rispetto dei requisiti che permettono di ottenere l’agevolazione edilizia si dovrà anche prestare attenzione a come vengono pagate le fatture che rientrano nel bonus ristrutturazioni.

Dovrà essere utilizzato un bonifico bancario o postale parlante.

In tale bonifico dovranno essere inseriti i seguenti dati:

  • causale del versamento: “bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986”;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento.

Può inoltre essere opportuno indicare il numero di fattura e l’anno di emissione del pagamento.

Bonus ristrutturazione 2023: la comunicazione ENEA è obbligatoria?

Nel caso in cui i lavori svolti nel corso del 2023, che sono conclusi nel corso dell’anno, rientrino nell’obiettivo di risparmio energetico dovrà essere inviata l’apposita comunicazione all’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Così come per l’ecobonus, in alcuni casi anche per il bonus ristrutturazioni dovrà essere effettuata la comunicazione.

La comunicazione all’ENEA dovrà essere effettuata entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Nel caso di mancato invio non sono previste sanzioni, così come non si perdono i requisiti per l’accesso al bonus ristrutturazione 2023.

La mancanza di sanzioni o di conseguenze per omessa comunicazione non fa perdere l’obbligatorietà alla stessa: l’adempimento deve essere effettuato nei termini indicati.

Bonus ristrutturazione 2023: come si richiede?

Con il modello 730 o il modello Redditi PF 2023 si possono recuperare le somme relative alle spese sostenute nell’anno 2022.

Nella dichiarazione dei redditi dovranno essere indicati gli oneri sostenuti.

Dovrà inoltre essere conservata la documentazione prevista, da mostrare in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Bonus Ristrutturazione 2023

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