Sapevi che è refrattaria alla muffe? I muri di canapa assorbono umidità: un metro quadro di muro assorbe fino a 14 litri di acqua, che poi rilascia gradualmente quando serve.
Anche per questo motivo i muri di Canapa sono sani ed ecologici. Essi garantiscono, inoltre, un ottimo isolamento termico e acustico e una migliore protezione da insetti e microbi.
La Canapa, poi, ha la capacità di sintetizzare il carbonio e quindi di ridurre l’inquinamento. Si tratta, infatti, di un materiale “carbon negative” che riduce le emissioni di CO2 nell’atmosfera, rendendo gli ambienti interni più salubri.
Tieni poi conto del fatto che la comunità beneficia delle coltivazioni. Dal punto di vista economico, come filiera produttiva e anche a livello di paesaggio e di ambiente. Pensa, ad esempio, che la pianta funge anche da fito-depuratrice del terreno inquinato dalle industrie.
Al termine del suo ciclo di vita il materiale è completamente riciclabile al 100% e, se non utilizzato, si decompone in maniera naturale.
Il prodotto di canapa è allo stesso tempo materiale portante e isolante e riduce i consumi energetici. Un edificio costruito con questa tecnologia arriva a costare il 10-20% in meno rispetto a quelli realizzati con tecniche tradizionali.
Ma la bioedilizia non è sinonimo soltanto di risparmio energetico. Significa anche salubrità del costruito che viene ottenuta attraverso l’utilizzo di materiali naturali.
L’introduzione della canapa nei materiali da costruzione è una pratica relativamente recente. Il canapulo, la parte legnosa che si ricava dalla lavorazione del fusto, è stato introdotto nei primi anni ’90 in Francia al fine di alleggerire il calcestruzzo. Il canapulo o la fibra derivante dal fusto di canapa, in bioedilizia, sono miscelati in percentuali variabili a un legante che può essere rappresentato dalla calce o dall’argilla per la produzione di diversi elementi costruttivi: mattoni, isolanti, riempimenti.