Sostituire porte e finestre può essere un’ottima occasione per tagliare la bolletta e migliorare il comfort abitativo.
Sostituire porte e finestre può essere un’ottima occasione anche per tagliare la bolletta del gas. Inoltre, consente di migliorare il comfort abitativo, ad esempio escludendo i rumori provenienti dall’esterno.
Si può anche avere accesso ad alcuni incentivi qualora l’intervento si configuri come sostituzione o modifica di elementi già esistenti (e non come nuova installazione). Oppure se le nuove porte e finestre delimitino un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati.
Le soluzioni tecnologiche disponibili sono diverse e possono essere classificate in base al vetro utilizzato e al tipo di infisso. In ordine crescente di costi, prestazioni energetiche e diffusione abbiamo il vetro tradizionale stratificato, doppio o triplo. Poi, il vetro a controllo solare, che consente di ridurre i carichi termici da radiazione e che può essere riflettente o selettivo. Infine, il vetro basso emissivo, una soluzione ancora di nicchia che riduce gli scambi radiativi con l’esterno attraverso un sottile film metallico.
Per quel che riguarda i serramenti: in ordine di costi crescenti, quelli in legno; in polivinilcloruro (PVC); e in metallo, essenzialmente alluminio.
Le prestazioni energetiche migliori si hanno con i vetri basso emissivi e con gli infissi in legno.
Ma quanto può contribuire a tagliare la bolletta montare finestre con un buon isolamento termico? Scopriamo che questo intervento, nonostante sia tra i più popolari tra quelli incentivati con l’ecobonus, ha tempi di rientro dell’investimento molto più lunghi rispetto ad altri lavori incentivati. Tenendo conto della detrazione, il pay back time è in genere sui 20 anni contro i 6-9 che a esempio si hanno installando un impianto solare termico.
Per un’abitazione di 100 mq, nella quale sostituiamo 20 ante (8 finestre e 2 porte finestre) con serramenti in legno e doppio vetro, 2 W/m²K di trasmittanza contro i 5 di una finestra tradizionale, a fronte di una spesa di circa 10mila euro (a monte della detrazione fiscale), avremo un risparmio di circa 2-300 euro all’anno.
L’acustica merita un discorso a parte: le prestazioni di un serramento da questo punto di vista sono riassunte dal valore Rw, potere fonoisolante aereo. Più alta la cifra, espressa in decibel, migliore l’isolamento.
I prodotti in commercio ora vanno dai 30 ai 46 dB. Sappi però che ce ne sono anche da 48 o da 50 dB. Mentre i serramenti a vetro singolo, che ormai non si possono più installare, hanno poteri fonoisolanti sui 24-26 dB.
Le prestazioni acustiche dei serramenti, spiegano gli esperti, aumentano con lo spessore delle lastre di vetro, essendo il potere fonoisolante proporzionale alla massa. Tuttavia, le prestazioni migliori si hanno in finestre con vetrocamere asimmetriche, cioè con due lastre di spessori diversi.
Un ruolo importantissimo lo ha poi la posa. Un buon serramento se montato male non mantiene le promesse in quanto a isolamento acustico.